Visitare Gromo: cosa vedere e cosa fare

In Lombardia si trova un borgo davvero singolare; in questo articolo vi raccontiamo come e perchè visitare Gromo.

Dove si trova Gromo

Gromo si trova in Alta Val Seriana in provincia di Bergamo, a soli 90 km da Milano; lo si raggiunge tramite l’autostrada A4 uscendo a Bergamo e proseguendo in direzione Val Seriana.

Gromo si estende sulla riva destra del fiume Serio ed un tempo era noto come “l’acciaio di Milano“, poiché nelle sue fucine venivano prodotti armi in ferro.

Gromo: Bandiera Arancione e Borgo più bello d’Italia

Così come la vicina Clusone, anche Gromo è stato insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Questo premio viene assegnato ai paesi a misura d’uomo sotto i 1500 abitanti, che vengono valutati per l’accoglienza, le attrattive turistiche e la qualità dell’ambiente.

Inoltre l’associazione “I borghi più belli d’Italia” ha inserito Gromo nella lista della Regione Lombardia per

“valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti”.

Dal sito ufficiale

Dove parcheggiare a Gromo

Giunti in paese è possibile lasciare l’auto sulla strada, in un parcheggio sterrato sulla destra.

Da lì occorre salire verso il paese lungo una strada pedonale per arrivare nel centro storico.

Visitare Gromo: cosa vedere e cosa fare

Ecco cosa vedere e cosa fare una volta arrivati a Gromo.

Ville e Palazzi

Nella piazza principale di Gromo, dove spicca una fontana del XVI secolo, si trova il Castello Ginami, eretto nel XIII secolo dalla famiglia nobile Buccelleni.

visitare Gromo: Castello Ginami
Castello Ginami

A spiccare è la torre difensiva edificata a protezione delle miniere d’argento; sempre di proprietà della famiglia Buccelleni erano l’adiacente chiesa di San Gregorio Magno datata 1335 ed il Palazzo Milesi.

Quest’ultimo risale al XIV secolo ed ora è sede del comune, nel quale è possibile visitare due musei; il primo è il Museo delle armi bianche e pergamene, mentre il secondo è l’Ecomuseo naturale.

Il Museo delle armi bianche e pergamene si trova al secondo piano del palazzo; esso custodisce pergamene e documenti che spiegano la forgiatura delle armi bianche prodotte qui nel Medioevo ed alcune di esse.

Infatti, in tale epoca, era presente a Gromo un numero elevato di fucine per la produzione delle armi.

Palazzo Milesi, come dicevamo, ospita anche l’Ecomuseo naturale, che espone la fauna selvatica presente nelle Orobie.

Per conoscere i giorni e gli orari di apertura consultate il sito ufficiale.

Palazzo Milesi a Gromo
Palazzo Milesi

Proseguendo nella visita di Gromo troviamo il Castello Priacini, eretto su un poggio dominante la valle.

Stile Liberty

Arrivati a Gromo si può notare la centrale idroelettrica Crespi costruita nel 1920 in stile liberty.

Nello stesso stile architettonico sono state costruite le ville sorte ai primi del Novecento, quando Gromo divenne località di villeggiatura.

visitare Gromo: il centro storico
Villa in stile Liberty del centro storico

Le chiese di Gromo

Oltre alla già citata chiesa di San Gregorio, la chiesa principale di Gromo è quella dedicata a San Giacomo e San Vincenzo.

Essa presenta tre navate ed ospita la Pala di Ognissanti, opera del 1500; poco distante dal centro storico si trova anche la chiesa della Beata Vergine Addolorata.

Invece nella frazione di Boario è presente la chiesa di San Bartolomeo datata da 1400 e a Ripa Alta si trova la chiesa della Santissima Trinità.

La leggenda del Rusì

Non si può visitare Gromo senza scoprire la leggenda del Rusì.

Rusì era un brigante robusto e forte che si recava a Gromo per rubare il cibo dalle case degli abitanti.

Durante un autunno il Brigante osò addirittura rapire una giovane del borgo che, tenuta in prigionia, pregò disperata la Madonna, affinchè la salvasse.

Questa le fece trovare un passaggio in alcune gallerie e la ragazza riuscì a fuggire e tornare a casa.

Scoperto l’accaduto i gendarmi uccisero il Rusì, ponendo fine alle sue scorribande.

La storia si può vedere dipinta in alcuni quadri posti sulla facciata di un’abitazione del centro storico.

visitare Gromo: la leggenda del Rusì
Quadro raffigurante il Rusì

Spiazzi di Gromo

La frazione Spiazzi di Gromo è posta a 1200 metri sul livello del mare; nel Piazzale Avert partono gli impianti di risalita.

Spiazzi si può raggiungere sia in auto che tramite una mulattiera che parte dall’abitato di Gromo.

In inverno è possibile sciare su 9 piste, per un totale di 15 km; è presente, inoltre, un campo scuola, una pista di pattinaggio e una pista da fondo.

In estate, invece, si trova una pista da bob, un parco avventura e alcune piste per il downhill e l’ all mountain.

Potete trovare la webcam e altre notizie cliccando qui

Trekking

Nei pressi di Gromo è possibile fare un’ escursione ai laghetti di Cardeto; partendo dalla località Ripa Bassa si prende il sentiero CAI 233 (poi 233A) per arrivare ai laghi e dalla Baita Cardeto.

Si può inoltre raggiungere il Rifugio Vodala dalla frazione Boario, mentre da Spiazzi parte l’escursione per Cima Benfit.

Dove mangiare e dormire a Gromo

Spiazzi di Gromo è un’ottima idea per un picnic all’aria aperta quando siete in visita a Gromo; se invece preferite pranzare al chiuso nel centro storico si trova il “Bar del centro” oppure il “Ristorante Posta al castello” e la “Locanda del Cacciatore”.

Ricordatevi di gustare piatti tipici della Valle come gli scarpinocc ed i formaggi locali.

Se pensate di fermarvi una notte a Gromo potete dormire presso l’Hotel Pineta o all’ Hotel Ristorante Gromo; inoltre in paese e nei dintorni si trovano B&B ed agriturismi.

Noi siamo stati a Gromo in occasione della visita alla Casa Bergamasca di Babbo Natale.

Avete già letto il nostro articolo sulle passeggiate ed escursioni vicino a Bergamo?

Speriamo con questo post di avervi raccontato con dovizia di particolari come visitare Gromo; se ci siete già stati scriveteci nei commenti cosa vi è piaciuto.

Monica

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3 pensieri su “Visitare Gromo: cosa vedere e cosa fare”

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